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Radicali di Sinistra: Mozione d'indirizzo
12.12.2005
Congresso/Mozione di indirizzo. A Sinistra. Per l'alternativa radicale al declino, alla guerra, ai nuovi autoritarismi
Correggio, 27 novembre 2005
I CONGRESSO DI RADICALI DI SINISTRA Correggio, 25- 27 novembre 2005

Mozione d'indirizzo approvata dal Congresso

A Sinistra. Per l'alternativa radicale al declino, alla guerra, ai nuovi autoritarismi

Il I Congresso dei Radicali di sinistra si tiene in un momento storico caratterizzato da dinamiche che potrebbero alimentare un nuovo ciclo politico. L'esaurimento del potere di attrazione di Berlusconi non coincide con la recessione delle sacche reazionarie, clientelari ed opportunistiche che l'hanno generato. Compito dei Radicali di sinistra è quindi sostenere questo, auspicabile e auspicato, nuovo ciclo politico che però deve essere portatore anche di un nuovo ciclo civile e sociale: di una nuova visione della politica e della sua missione nella società. Il superamento del berlusconismo deve poter coincidere con l'alternativa alla devastazione economica, sociale, culturale e morale da esso prodotto con un disegno identitariamente alternativo nei valori, nelle pratiche e nelle scelte.
C'è, prima di tutto, bisogno di Sinistra per battere il vuoto di politica creato dal berlusconismo: i Radicali di sinistra intendono investire tutte le loro energie per arrivare all'aggregazione delle forze laiche progressiste ecologiste per iniziare un percorso "altro". Intendiamo, noi stessi, nel nostro agire, essere una officina per realizzare uno strumento di agibilità politica capace di superare una politica gestionale per tornare a rivendicare il sogno e l'utopia quali dimensioni di un progetto di società aperta, laica, plurale.

1. Riduzione della partecipazione, guerra, precarietà, neoclericalismo sono i binari sui quali si muove l'attacco alla cittadinanza e ai diritti, le nuove schiavitù nel Terzo mondo, e le nuove povertà in Occidente. Richiamarsi all'articolo 11 della Costituzione e il rifiuto della guerra sono priorità programmatiche assolute. Rifiutare la guerra significa pensare nuove forme di democrazia globale: riforma dell'ONU, ma, prima di tutto, un'Europa più forte che disarmi la guerra con la nonviolenza, con nuove politiche per la cooperazione che rimettano al centro delle relazioni e degli sforzi politici la dignità della persona. Soprattutto il rifiuto della guerra deve voler dire prima di tutto lotta e alternativa all'economia che vi è dietro e il disegno neofeudale di non-società che veicola.

2. Creare un'altra economia significa far aumentare la qualità della vita ed il bene-essere tramite lo sviluppo di nuove relazioni di inclusione e di una cultura diversa del consumo, più equo e sostenibile. Il cammino verso una nuova società ed una nuova economia passa dall'impegno al fianco di tutte quelle realtà che già oggi lavorano a tale progetto; dall'adozione di criteri di equità, sostenibilità e solidarietà nelle scelte di consumo delle Pubbliche Amministrazioni e di tutte le strutture pubbliche (forniture, mense, pulizie); dall'utilizzo e dalla promozione dei software open source all'interno delle Pubbliche Amministrazioni ed in particolare nelle scuole e nelle università, in modo da garantire una totale accessibilità ai mezzi informatici.

3. Il mercato del lavoro ha subito, negli ultimi 10-15 anni e per effetto della globalizzazione, mutamenti strutturali che la politica non ha intercettato, se non con una legge, la Legge 30, che mortifica e riduce il diritto al lavoro trasformandolo di fatto in un puro e semplice "rapporto commerciale". Il diritto al lavoro è uno dei fondamentali diritti di cittadinanza, e come tale è indisponibile; possono tuttavia mutare, in relazione alla natura dinamica del mercato del lavoro globalizzato, le modalità e gli strumenti per renderlo esigibile. Per questo motivo i Radicali di Sinistra ritengono prioritaria, nell'immediato l'abrogazione della Legge 30, ed in prospettiva l'adozione di un nuovo Statuto dei Lavori, che ammoderni e ridistribuisca su tutti i lavoratori il sistema delle tutele previsto dallo Statuto dei Lavoratori e, più in generale, dalle norme del Diritto al Lavoro.

4. Ridemocratizzare la democrazia italiana, con un impegno prioritario per la difesa della Costituzione e l'adesione al fronte del NO alle ipotesi di Devolution e di controriforma prodotte da questo governo. Acqua, istruzione, salute sono diritti inalienabili senza i quali la cittadinanza non è reale: noi diciamo NO alla direttiva Bolkenstein, NO alla privatizzazione delle risorse idriche e del demanio. NO alla privatizzazione del futuro. Parlare di democrazia vuol dire sostenere quella laicità che rende tutti i cittadini di fronte alla legge: quella laicità che scinde le scelte personali dalla pratica pubblica. Scuola laica e pluralista e abolizione dell'otto per mille sono punti di assoluta priorità.

5. Priorità dei Radicali di Sinistra è quella legalità senza la quale la democrazia non è reale. Per noi il concetto di cittadinanza si riassume nella fusione di libertà e di responsabilità; se la laicità è strumento fondamentale di libertà, è sulla legalità che si costruisce la responsabilità. La legalità e la certezza del diritto dovrebbero essere una componente della vita individuale, sociale, politica e collettiva da dare per scontate. In Italia non è così. Nel corso degli ultimi anni, anzi, ad essere legalizzata è stata sempre più l'illegalità, il furbismo, la "liceità dell'evasione fiscale". Legalità per i Radicali di Sinistra è moralità ed etica nella politica; è liberare la politica dalla partitocrazia e dalla commistione con interessi privati a scapito dell'interesse sociale. Legalità è anche ricreare una cultura diffusa della responsabilità sociale, del significato delle regole per il vivere civile: non limitazioni della libertà individuale, ma al contrario strumenti che garantiscono la libertà eguale. Che permettono di liberare risorse e di rendere giustizia sociale, ridistribuendo in modo più equo reddito e opportunità di partecipazione. La legalità paga. Conviene.

6. Ogni democrazia rappresentativa che si rispetti si basa sul principio "un voto, un territorio". Negli ultimi dieci anni, questo principio ha trovato espressione nella legge elettorale maggioritaria, anche se imperfetta e frutto di mediazioni partitocratiche. Oggi invece esso subisce una pesante e forse irreversibile battuta di arresto con la legge elettorale proporzionale in via di approvazione, soprattutto per effetto delle liste "chiuse" e l'espressione del voto senza preferenze. I Radicali di Sinistra ritengono essenziale, allo scopo di recuperare almeno in parte la democraticità della competizione elettorale, la formazione, in ogni singola circoscrizione, di liste elettorali con il metodo delle primarie, coinvolgendo con ciò il singolo cittadino nel processo di composizione della classe politica dirigente. Ritengono altresì decisiva la presentazione di liste comuni - sempre con il metodo delle primarie - tra i partiti dell'Unione, per ridare slancio a quel processo di unificazione del quale l'elettorato di Centrosinistra ha più volte manifestato l'assoluta necessità.

7. Liberare i diritti, liberare le persone dalle discriminazioni sessuali, di genere, etniche e religiose. E' nostro dovere sostenere il riconoscimento delle coppie e famiglie di fatto attraverso lo strumento dei PACS, ma riteniamo prioritario il riconoscimento della pluralità dei modelli di famiglia e l'estensione anche alle coppie e famiglie omosessuali degli stessi diritti di quelle eterosessuali. Vogliamo che venga messa fine alla discriminazione delle persone transessuali e transgender: è ora che la legislazione metta da parte vecchi proibizionismi e rispetti, tuteli e valorizzi i percorsi esistenziali di tutti i cittadini.

8. Una Grande Opera: far funzionare le infrastrutture già esistenti. Consideriamo inderogabile la salvaguardia del capitale paesaggistico e ambientale del nostro Paese: le nostre azioni sono volte al blocco delle "Grandi Opere", perché questi investimenti devono essere dirottati per l'ammodernamento dell'esistente, il ripensamento delle politiche energetiche, il sostegno ai biocarburanti. A partire dall'abolizione della Legge 308/2004, l'impegno prioritario è evitare che l'Italia venga investita dalle ulteriori deregolamentazioni del Governo Berlusconi, adottate evitando l'esame del Parlamento e delle associazioni ambientaliste.

9. Il carcere, con tutto quello che vi gravita intorno - sistema giudiziario, carcere preventivo, tossicodipendenza, Ser.T., Polizia Penitenziaria, Assistenti Sociali - viene usato come uno spot elettorale e i carcerati diventano merce di scambio a seconda dei momenti politici, mentre in realtà è un enorme business, non solo politico. Riteniamo sostenere in via prioritaria l'impegno volto a esigere il rispetto e l'attuazione delle Leggi già esistenti troppo spesso ignorate o aggirate. In particolare, poniamo l'accento sul diritto alla salute e la gratuità dei farmaci, il diritto all'affettività e l'impiego dei detenuti che rispondano a determinati requisiti per lavori socialmente utili, legati al recupero ambientale. Prima di caldeggiare concessioni di amnistie e indulti, i Radicali di sinistra chiedono l'applicazione delle leggi per la concessione delle misure alternative e il ripristino della Liberazione condizionale, il ripensamento delle strutture come un luoghi di formazione scolastica e professionale, impegnare gli Enti locali in politiche di housing per i detenuti in misura alternativa; garantire la libertà di scelta ai/alle transessuali di essere inseriti in sezioni specifiche o dove si sentano più adeguati/e.


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