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Roma, manifestazione del collettivo Terra
8.02.2007

Manifestazione, assemblea e Fiera dei particolari, 17 e 18 Marzo a Roma

Da una riunione tra il connettivo terraTERRA di Roma, l'ONG Crocevia e  un gruppo di vignaioli tenutasi nel CSOA Forte Prenestino di Roma durante la fiera del 15, 16 e 17 dicembre è emersa la volontà di dare una risposta con una serie di iniziative alla proposta di riforma, OCM VINO, della Comunità Europea in materia.

Molti di voi hanno avuto modo di capire che il connettivo Critical Wine negli ultimi tempi non ha più le caratteristiche per definirsi tale, tutto questo proprio nel momento in cui si avverte la necessità di unità e determinazione per contrastare la minaccia di tutti i principi  base ai quali fa riferimento il progetto CW.

Il nostro connettivo terraTERRA che è nato proprio dall'esperienza CW insieme ai vignaioli da sempre presenti nel progetto, vogliono impegnarsi affinchè questo grande patrimonio non venga sperperato proponendo una serie di iniziative di denuncia e di promozione, invitando alla partecipazione tutte le realtà che hanno contribuito alla nascita e alla  crescita del connettivo.

La proposta principale è quella di organizzare una manifestazione dei coproduttori  a Roma davanti alla sede del Ministero dell'Agricoltura  per sabato 17 Marzo alle ore 11.00, la data è vincolata dalla calendarizzazione dei lavori della commissione europea che proprio in quei giorni discuterà dell'OCM VINO.

Proponiano inoltre dopo il pranzo nel centro sociale un momento assembleare di tutti i parteciapnti alla manifestazione, per discutere delle proposte che speriamo

giungeranno anche tramite questa lista e di quelle di alcuni vignaioli per la creazione di un' associazione di produttori.

Il sabato pomeriggio fino a sera e la domenica apriremo gli spazi per le degustazioni della fiera dei particolari.

Qui sotto troverete l'appello per la viticoltura e per il vino e la carta di intenti degli agricoltori critici, vi invitiamo (tramite questa lista  utilizzando "Rispondi a tutti"

 del programma di posta elerrtonica) a  far pervenire le vostre riflessioni sui documenti e sulle iniziative proposte e a firmare l'appello su: http://www.croceviaterra.it/contadini/contadini.htm#ari 

dove troverete anche Il comunicato stampa della Confederation Paysanne Européenne

http://www.croceviaterra.it/contadini/cpe/ocm_vino_cpe_it.htm

Vi invitiamo inoltre a comunicare a chi non è presente nella lista il contenuto delle nostre proposte.

Per la partecipazione alla Fiera dei particolari non abbiamo voluto determinare un contributo fisso per i produttori ma saranno loro stessi a deciderlo con una sottoscrizione libera.

nb: inviate la vostra partecipazione alla fiera a : segreteria@forteprenestino.net        tel/ fax 06.21807855    info: dal lun. al ven. 18:00/21:00

Appello per i viticoltori e per il vino 
Per aderire all'appello spedire una mail all'indirizzo appello.vino@libero.it specificando nell'oggetto "adesione appello vino" ed indicando il nome del soggetto che intende aderire


Fino a quando ci sarà del Vino italiano nei nostri bicchieri?

La vitivinicoltura in Italia

Produzione stimata per il 2006: 50 milioni di hl.
Fatturato (plv) 2005: 10,7 mld di euro
Valore della filiera vino, indotto e servizi: 20 mld di euro
Occupati: 700.000 (560.000 in vigneti e cantine; 140.000 nella
trasformazione e distribuzione)
Vigneto Italia (da vino): 675.579, 55 ettari (di cui: ha 233.522,43 doc e docg, e Ha 442.057,12 vino da tavola)
Vitigni: 351 iscritti al Catalogo Nazionale
Vigneti abusivi: ?
Doc, docg e igt (2005): totale 460 di cui: 311 doc, 32 docg e 117 igt
Dimensione media per azienda: doc e docg, Ha 2,9; vino da tavola, ha 0,8
Aziende viticole in Italia: 700.000
Aziende imbottigliatrici: 40.000
Turismo del vino: 4 milioni di enoturisti, 2,5 mld di euro di volume di
affari
(Fonti: Mediobanca, Ministero Attività Produttive, Istat, Città del Vino)

L’Italia e l’Europa possono contare su un patrimonio ricchissimo di tradizioni viticole e vinicole che hanno permesso ai vini italiani ed europei di affermarsi nel mondo.

Questa diversità, tanto decantata, non deve essere tradita perché è essa stessa il vero punto di forza di tutto il settore vitivinicolo europeo: omologazione e monocoltura sono sempre stati un danno sia per la qualità della produzione agricola che per la qualità dei consumi, oltre che per il benessere degli stessi agricoltori e delle società rurali.

Già sappiamo che la  sostituzione di produzioni di vitigni locali con vitigni internazionali (Merlot, Cabernet e Syrah, etc). ha provocato un’abbondanza di  produzione di vini “internazionali” che si scontrano, nel mercato mondiale, con vini di pari nome ma provenienti da aree diverse per regole sociali, ambientali ed economiche e, quindi, “più competitive” per definizione.

Adesso la Commissione Europea, in nome della competitività, si appresta a modificare l’intero sistema di regole del settore vitivinicolo europeo (OCM vino). La preoccupazione principale della Commissione Europea  sembra essere solo quella di destrutturare il sistema attraverso una massiccia estirpazione dei vigneti e la liberalizzazione di tutti gli aspetti legati alla gestione, trasformazione e commercializzazione dei vigneti e del vino.

La nuova OCM vino, infatti,  prevede un taglio di 400 mila ettari di vigneto in Europa, ignorando che molte viticolture – soprattutto quelle “eroiche”lungo i crinali di montagna o quelle delle coste e delle isole – andrebbero invece rilanciate, anche perché spesso esprimono Prodotti Unici. Con esse va tutelato l’ambiente viticolo e il paesaggio; altrimenti un pezzo importante della viticoltura europea rischierebbe di sparire.

La Commissione europea vuole cambiare le regole enologiche, infatti ha già autorizzato l’uso dei trucioli, una pratica enologica che consente di dare al vino un “falso” aroma di legno, abbattendo tempi e costi. Ma il buon Vino  non si fa così. Le buone pratiche enologiche devono restare al centro dell’attività delle aziende vitivinicole.

In generale le misure proposte dalla Commissione, eccetto l’eliminazione completa ed immediata degli aiuti di mercato, tendono a cambiare radicalmente la stessa definizione di “Vino” per rendere il prodotto europeo  simile  a quello dei nuovi Paesi emergenti (Usa, Australia, Cile, Argentina, ecc.) che hanno scelto un approccio “industriale e liberista” al vino, basato perlopiù sulla totale libertà delle pratiche enologiche, sulla omologazione del gusto, sulla separazione totale fra vino e territorio e, cosa ancor più grave, fra vino e tradizione agricola. Una strada senza ritorno.

Chi c’è dietro a tutto questo? Le grandi multinazionali delle bevande alcoliche e della grande distribuzione commerciale che sognano di omologare qualsiasi prodotto per costruire un  gusto del “consumatore medio” che faciliti la produzione industriale di bevande e ne consolidi il mercato.

Il risultato di questa riforma sarà quello di:

  • declassare il Vino ad una qualsiasi anonima bevanda industriale
  • impoverire ancora di più gli agricoltori e le tradizioni  e spingerli più velocemente possibile ad abbandonare le vigne e quindi le campagne.

Per questi motivi, noi firmatari:

Ci opponiamo ad un progetto di riforma che cancella la dimensione culturale, sociale, economica e ambientale della viticoltura e condanna il Vino a diventare una bevanda anonima ed insignificante,

Sosteniamo una riforma che tenga seriamente conto di cosa rappresenti, culturalmente ed economicamente, la viticoltura per l’Italia e per gran parte dell’Europa, 

Sosteniamo il ruolo centrale e insostituibile degli agricoltori poiché il vino non è un prodotto industriale ma il risultato finale  del lavoro di milioni di agricoltori europei.

Chiediamo a tutto il Paese di unirsi ad un pezzo importante della grande cultura italiana respingendo, a partire dal proprio territorio, una decisione frettolosa dell'Europa ed aprendo una grande discussione sul futuro del Vino e della Viticoltura italiana,

Chiediamo al Governo di avocare al Consiglio dei Ministri Agricoli l’intera materia modificando la proposta avanzata dalla Commissione della UE.

Chiediamo alle Regioni di formalizzare al Governo nazionale ed alla Commissione europea la loro contrarietà alla attuale proposta di riforma della OCM vino

Adesioni

  • ari – associazione rurale italiana
  • città del vino
  • cresm
  • criticalwine - genova
  • centro internazionale crocevia
  • connettivo terra terra
  • ASCI
  • FairWatch
  • Cantina Giardino srl
  • Roberto Galtieri
    membro della Direzione Nazionale del PdCI
  • ALPA associazione lavoratori- produttori agricoli
  • Gianfranco Pica
  • Enrico Fontana
    Vicepresidente Commissione Agricoltura Regione Lazio

 

 

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antonio onorati
 

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