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Clausura da La religieuse di Denis Diderot
13.03.2007
Giovedì 15 marzo 2007, Teatro Elicantropo di Napoli
Clausura da La religieuse di Denis Diderot
L’incompatibilità fra la Regola e l’eccezione, fra la società e l’individuo, in cui la clausura diventa ragione della costruzione, dolorosa e lenta, di un’identità

Una storia intima, densa di tragiche passioni, sarà in scena da giovedì 15 marzo 2007 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 18), al Teatro Elicantropo di Napoli, con lo spettacolo Clausura, adattamento drammaturgico di Elsa Bossi e Giulio Costa da La religieuse di Denis Diderot, presentato dalla Compagnia Bossi e Costa di Genova.

Una profonda ed attuale riflessione sulla libertà in forma di monologo, cui darà vita, in scena, l’attrice Elsa Bossi, per la regia di Giulio Costa.

Pubblicato per la prima volta sulla Correspondence littéraire fra il 1780 e il 1783, La religieuse di Denis Diderot, che all’epoca fu percepito come una «spaventosa satira sui conventi», acquista oggi un significato universale.

Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, narra la tormentata vicenda di Susanna Simonin, giovane monaca che tenta invano di protestare contro i voti pronunciati non volontariamente. Il copione teatrale attraversa i punti nodali del suo percorso di vita: il momento in cui la famiglia obbliga Susanna a farsi monaca, i tre conventi in cui Susanna sperimenta l’involuzione della vita claustrale e la fuga, prima in forma di domanda, poi come risposta concreta.

Attraverso la forma monologo, che preferisce lo sguardo deformante di chi racconta all’introduzione di personaggi reali, nasce una trasposizione sul palcoscenico capace di ampliare lo spettro dalla ristrettezza della vicenda, contingente alla globalità di quella umana. La clausura che la vita conventuale implica diventa protagonista assoluta e si fa allegoria del “secolo”. La volontà di fuggirne evidenzia la necessità di esplorare le proprie inclinazioni e l’imposizione delle regole segna l’impossibilità di formare una propria, compiuta individualità.

“Metterlo in scena con una voce sola – si legge in una nota di regia - significa dare fiato ai pensieri di chi non ha scelta. Eliminare un interlocutore definito significa porre allo spettatore, unico testimone presente, una domanda cui dare risposta. Susanna è sola, immersa fra i ricordi, a volte di fronte al proprio passato, a volte davanti a un tribunale, a volte davanti a Dio. I dialoghi fra più personaggi diventano così un unico grande interrogativo sulla propria vocazione”. L’adattamento del romanzo attualizza il messaggio della vicenda. Si è catapultati ai giorni nostri, alle storie di chi - abbandonato, defraudato, umiliato - è costretto a ricominciare la propria esistenza. Una rappresentazione in bilico fra il ruolo e l’indole, fra il pensiero e l’azione, fra l’apostasia e la santità, fra il passato e il presente, fra chi recita e chi osserva, nel tentativo di sollevare un interrogativo comune sulla condizione umana e sulla costruzione, dolorosa e lenta, di un’identità.

Clausura, da la religieuse di Denis Diderot Napoli, Teatro Elicantropo (Vico Gerolomini, 3) – dal 15 al 18 marzo 2007

Info e prenotazioni al numero 081296640

email teatroelicantropo@iol.it

Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali) e ore 18.30 (domenica)

Teatro Elicantropo – sperimentazioni e memorie
Vico Gerolomini, 3 – 80133 Napoli
telefax 081296640 email teatroelicantropo@iol.it
internet www.teatroelicantropo.com

COMUNICATO STAMPA
Per l’ufficio stampa Raimondo Adamo tel 0815635821
mob 3337365375 email raimondoadamo@libero.it


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