2.04.2008
LA COESIONE E LA PRESSIONE DEL TERRITORIO,PERSUADONO IL MINISTRO DELL’AMBIENTE A RIAPRIRE LA PARTITA SULLA CENTRALE DI BERTONICO-TURANO: “L’AIA E’ DA RIVEDERE”
Il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha disposto il riesame da parte della Commissione AIA dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale di Bertonico-Turano, come richiesto dalla Provincia e dai due Comuni sul cui territorio dovrebbe sorgere l’impianto industriale.
Già oggi stesso la Commissione potrebbe riesaminare l’Autorizzazione.
Il Presidente della Provincia, Lino Osvaldo Felissari, nel compiacersi della decisione del Ministro è intenzionato a proseguire nella battaglia per scongiurare la realizzazione della centrale:
“Con la delibera del Consiglio dei ministri non è stata posta una pietra tombale sull’istanza di riesame dell’ AIA – spiega il Presidente della Provincia - il Ministro ritiene condivisibili le ragioni che abbiamo esposto insieme ai comuni di Bertonico e Turano. La partita si riapre grazie alla coesione e alla pressione esercitata dal territorio: dai comuni, dalle associazioni, dai partiti. Il senatore Piatti ,Sottosegretario all’ambiente, ci ha aiutato fattivamente a finalizzare la pressione del Lodigiano che si è concretizzata con l’invio di centinaia di poste elettroniche a sostegno della nostra richiesta”.
Pecoraro Scanio nella lettera inviata al Presidente della Provincia in data 1 aprile sottolinea in premessa di non avere condiviso il provvedimento del Consiglio dei ministri con cui si confermava l’autorizzazione della centrale di Bertonico Turano a causa del “mancato preventivo interpello di questo Ministero”. “La richiesta di revisione AIA di detto impianto avanzata da codesta Amministrazione – conclude il Ministro - è in corso di istruttoria presso la Commissione competente unitamente alle controdeduzioni della ditta interessata”.
La richiesta di revisione dell’AIA avanzata dalla Provincia nel settembre del 2007, e reiterata pochi giorni fa, si basava su considerazioni tecnico giuridiche relative alla procedura adottata per approvare l’AIA e insisteva particolarmente sul peggioramento dell’inquinamento atmosferico, in particolare da polveri sottili, di cui l’autorizzazione non teneva conto.
(02-04- 2008, Provincia di Lodi, Ufficio Stampa e Comunicazione)
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