2.06.2005
Cari amici,
vi allego il testo definitivo della petizione alla Regione Piemonte dal titolo: "Nucleare mai più, di nessun tipo".
Le firme si possono raccogliere da subito, ed i moduli, anche se incompleti, vanno fatti pervenire, se possibile, direttamente a me, all'indirizzo che è specificato su ogni modulo.
Speriamo di raccogliere le prime mille firme entro il mese di giugno, in modo da poter inoltrare subito la petizione, facendo poi pervenire a fine settembre le altre firme ulteriori (speriamo molte migliaia).
Quindi la prima e più importante scadenza è per fine giugno, magari anche un solo modulo, ma da parte di tutti voi.
In parallelo a questa petizione, sono state predisposte analoghe petizioni alle Province di Alessandria, Vercelli e Torino, interessate per il nucleare da problemi territoriali specifici.
Farò avere a ciascuno, nel giro di un paio di giorni, anche questi testi specifici differenziati.
Grazie!
Gian Piero Godio Piercarlo Cotterchio Pres.circolo Legambiente Vallesusa cell. 335 1245577
e-mail: LEGAMBIENTE VALSUSA <presidente@legambientevalsusa.it> -------------------------------
PETIZIONE “Nucleare mai più, di nessun tipo” Primo firmatario Gian Piero Godio - Responsabile del Settore Energia di Legambiente Piemonte, al quale vanno spediti i moduli con le firme, anche se incompleti, all’indirizzo: Via San Rocco, 32 - 28013 GATTICO
Al Consiglio Regionale del Piemonte I sottoscritti chiedono che il Consiglio Regionale, emanando appositi provvedimenti legislativi in materia di ricerca, di energia e di tutela dalle radiazioni ionizzanti, nonché impegnando specificamente la Giunta Regionale, assicuri il rispetto del loro diritto alla salute, all’informazione, ed alla minimizzazione dei rischi associati alla ricerca ed all’utilizzo delle varie forme di energia nucleare. In particolare: · in tutto il territorio della Regione non venga consentita la realizzazione di nuovi impianti che utilizzino o sperimentino l’energia nucleare, né da fissione, né da fusione; · non si consenta che i siti nucleari già esistenti nel territorio dei Comuni di Saluggia, Trino e Bosco Marengo vengano trasformati in depositi nucleari di sé stessi, neppure temporaneamente; · il centro di ricerca realizzabile nel Comune di Rondissone (TO) presso il sito della TERNA (ex ENEL), anziché essere destinato al progetto IGNITOR sulla fusione nucleare, sia destinato alla ricerca sugli effetti sanitari dei campi elettromagnetici a bassa frequenza, considerando che il Comune di Rondissone sopporta già l’onere di ospitare uno dei massimi nodi della rete elettrica e di avere sul proprio territorio una elevatissima densità di linee elettriche ad altissima tensione; · nella attuazione delle “Misure compensative e informazione” previste all’articolo 4 della Legge 24 dicembre 2003, n. 368, siano considerati anche i Comuni confinanti con i Comuni di Saluggia, di Trino, e di Bosco Marengo, pur se appartenenti a diverse Province, con il coinvolgimento attivo delle stesse Amministrazioni Provinciali; · vengano fornite ad ogni Cittadino, che dimora nel territorio dei Comuni che ospitano impianti o depositi di materiali radioattivi, oppure in quello dei Comuni confinanti (anche se appartenenti a diversa Provincia), in qualità di soggetto “che rischia di essere interessato dall'emergenza radioattiva” tutte le informazioni riguardanti “le misure di protezione sanitaria ad essa applicabili, nonché sul comportamento che deve adottare in caso di emergenza radioattiva”, come previsto dalla Direttiva n. 618 che il Consiglio delle Comunità Europee ha adottato in data 27 novembre del 1989, e venga sostenuta dalla Regione la realizzazione in queste aree di uno specifico “Osservatorio dei Cittadini sul Nucleare”.
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