31.07.2005
Arriva il sole nelle case degli italiani, ed è un affare Fotovoltaico, gli incentivi arriveranno con l'elettricità prodotta, come in altri Paesi europei
ROMA - Il sole entra nelle case degli italiani e diventa un affare. Fino a oggi, infatti, incentivi e aiuti sono stati dati sotto forma di finanziamenti per gli impianti, come è avvenuto per i 10 mila tetti fotovoltaici di qualche anno fa. Ora, invece, gli incentivi arriveranno con l'elettricità prodotta, mettendoci al passo di altri Paesi europei, in particolare Spagna e Germania. Il tutto a impatto ambientale praticamente pari a zero. E' quanto prevede il decreto sul fotovoltaico, firmato ieri dai ministri alle Attività produttiva Claudio Scajola e all'Ambiente Altero Matteoli, e che dà il via libera a incentivi per una potenza pari a 100 Mw, che potrà arrivare a 300 entro il 2015. Se è vero, infatti, che la tecnologia necessaria per costruire i pannelli solari è ancora costosa, per gli impianti più piccoli, fino a 20 kw, il nuovo provvedimento prevede la possibilità di rivendere la produzione in eccesso. A conti fatti, servirebbero tra i 5 e i 10 anni per rientrare dell'investimento, che si aggira tra gli 8 mila e i 10 mila euro, e poi ci si potrebbe addirittura guadagnare. Ogni famiglia consuma tra i 2000 e i 2500 kwh all'anno. Per soddisfare il proprio fabbisogno energetico ha dunque bisogno, secondo i calcoli degli esperti, di un impianto tra 1 e 2 kw. Considerando il risparmio che deriva dal non dover più pagare la bolletta e gli incentivi, si può arrivare a mettere insieme circa 2 mila euro nel giro di 12 mesi. Niente paura, poi, se il sole dovesse oscurarsi perchè famiglie e condomini mantengono la possibilità in ogni momento dio acquistare energia dalla rete elettrica. Gli incentivi, ha sottolineato Matteoli, verranno però dati «in conto energia e non in conto capitale», il che vuol dire che per averne diritto l'impianto dovrà essere curato dal proprietario o dal condominio, che poi potrà rivendere l'energia in eccesso alla rete a un tariffa pari tre volte quella media di fornitura dell'energia elettrica. Dunque, rispetto ai 15 centesimi/kwh che oggi si pagano per l'energia proveniente dalla rete elettrica, con il nuovo decreto la produzione in eccesso potrà essere rivenduta al gestore unico a 45 centesimi/kwh. Ed è «in questa differenza che sta il vantaggio», hanno spiegato i ministri. Positivo, inoltre, l'impatto ambientale del progetto: «40 ettari in tutto, due ettari per regione» sarà tutta la fetta di Bel Paese coinvolto. Così si «salvano l'ambiente e le attività che insistono sul territorio», ha sottolineato Matteoli. Insomma, il fotovoltaico fai da te è alle porte. Il 60% dei 100 mw per i quali sono previsti gli incentivi è, infatti, dedicato agli impianti medio piccoli e i privati, ha assicurato Matteoli, non dovranno neanche temere lo spauracchio della burocrazia. Per famiglie e condomini è stato previsto un percorso facilitato già dalla fase progettuale: se per avere diritto agli incentivi, le realtà più grandi dovranno partecipare ai bandi, quattro in tutto ogni anno, i più piccoli potranno cavarsela con la presentazione del progetto preliminare. All'orizzonte, comunque, si intravedono obiettivi ancora più ambiziosi. Per quanto riguarda il tetto fissato, infatti, non è detto che non lo si possa «modificare in corso d'opera», mentre in cantiere vi sarebbero già altri provvedimenti destinati a proseguire su questa strada
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