18.07.2003
ANCI: GOVERNO TOLGA LIMITE RINEGOZIAZIONE MUTUI CASSA DD.PP.
TORCHIO: ASSURDO ACCETTARE SOLO OLTRE 100 MILA EURO
Nei giorni scorsi in diversi Comuni è arrivata dalla Cassa Depositi e Prestiti la proposta di rinegoziazione mutui ai sensi del Decreto del ministero Economia e Finanze del 20 giugno scorso. Se nelle intenzioni questa comunicazione era attesa e sollecitata da tutti gli amministratori locali nei fatti invece suona come una sorta di ulteriore beffa. Questo perché il decreto limita la possibilità di rinegoziare solo quei mutui che hanno ancora un residuo debito da ammortizzare superiore ai 100.000 euro. Con tale limitazione sono di fatto esclusi dall'opportunità della rinegoziazione ancora una volta i piccoli comuni, che invece sono quelli che maggiormente hanno bisogno di un sostegno.
Di questo disagio si è fatto interprete il sindaco, tra gli altri, di Villachiara (Bs) Angelo Riccardi che ha scritto ad Anci Lombardia chiedendo un sollecito intervento nei confronti del Governo per cancellare questo assurdo e penalizzante vincolo o soluzioni alternative per i piccoli comuni, per dilazionare il proprio indebitamento con la Cassa Depositi e Prestiti come per tutti gli altri.
Il presidente di Anci Lombardia on. Giuseppe Torchio ha immediatamente risposto al sollecito del sindaco bresciano reiterando la richiesta più volte già inoltrata inviando una lettera al presidente nazionale di Anci Leonardo Domenici e ai responsabili della Finanza locale ribadendo ancora una volta che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. "È stupefacente riscontrare – evidenzia il presidente Torchio - come le nostre prese di posizione, assunte nelle sedi istituzionali più opportune e puntualmente pubblicate sul sito ANCI Lombardia e sulla rivista "Strategie Amministrative", anche nella versione "on line", contro l’assurdo limite dei 100 mila euro per la rinegoziazione, non siano entrati in circolazione. In qualità di Consigliere di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti ho denunciato fin dall’inizio di questa operazione tale assurda discriminazione e ne fanno fede le dichiarazioni contenuti nei verbali dell’Istituto di Via Goito. Successivamente sono personalmente intervenuto presso gli organi Direttivi dell’ANCI che ha approvato un documento orientato all’abolizione del limite dei 100mila euro. Successivamente è intervenuto il Dipartimento Finanza Locale Anci e si è chiesto al Governo di portare la questione alla Conferenza Stato-Regioni-Autonomie, anche perché la vicenda non si ferma qui ed ha ulteriori pesanti risvolti per le Autonomie locali in quanto è minacciata la sopravvivenza stessa dell’Istituto – nel senso che viene prevaricata e superata l’ormai secolare "mission" della Cassa – il cui ingente patrimonio finanziario derivante dalla raccolta del risparmio postale si intende "dirottare" per capitalizzare Infrastrutture S.p.A. e finanziare le grandi opere".
Lo stesso Presidente dell’ANCI Leonardo Domenici, rispondendo nei mesi scorsi a una sollecitazione del Presidente dell’ANCI Lombardia Giuseppe Torchio, ha inviato all’indomani del Consiglio Nazionale del 5 giugno scorso una nota al Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, anche in qualità di referente della Conferenza Stato Città ed Autonomie Locali, perché alla prossima seduta sia inserito all’ordine del giorno, il tema delle funzioni e del ruolo della Cassa.
"Tutto ciò sino ad ora non è bastato – conclude il presidente Torchio – perché è evidente che sulla Cassa si sono accentrati interessi e aspettative che nulla hanno a che vedere con le Autonomie locali. Il nostro compito è quello di tutelare le legittime aspettative dei nostri Comuni, che proprio con la Cassa Depositi e Prestiti hanno un rapporto storico fatto di decenni e decenni di collaudata e positiva collaborazione che in nessun modo deve essere non solo interrotto, ma neppure intaccato".
Milano, 18 luglio 2003
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