CASSA DEPOSITI E PRESTITI: Anci Nazionale alla Conferenza Stato-Città -Autonomie: non snaturare il ruolo dell'Istituto penalizzando piccoli Comuni e Autonomie locali.
Il gruppo di lavoro ANCI per l’analisi delle problematiche legate alla riforma della Cassa DD.PP. presieduto dal presidente Domenici e composto dall’Assessore del Comune di Bologna Galletti, responsabile finanza locale, dal sindaco di Torino Chiamparino e dal presidente dell’ANCI Lombardia, on. Giuseppe Torchio, ha predisposto una nota consegnata al Governo in occasione della convocazione avvenuta oggi dalla Conferenza Stato Città Autonomie Locali, su richiesta dell’ANCI Nazionale.
Al riguardo il Consiglio nazionale e gli organi esecutivi dell’Associazione dei comuni hanno posto da tempo la loro attenzione contro ipotesi di privatizzazione ed iniziative che porterebbero allo snaturamento delle finalità dello storico Istituto che, da oltre 150 anni, esplica con soddisfazione la propria funzione a sostegno delle necessità finanziarie degli enti locali.
Nella giornata di ieri il sindaco di Biella, Gianluca Susta, responsabile nazionale Enti Locali della Margherita, ha preso posizione al termine dell'Assemblea degli amministratori locali convocata alla sede romana di Via delle Vergini, rivendicando la necessità di fornire, anche per il futuro, adeguato supporto alle autonomie locali.
Giova inoltre ricordare che già l’allora presidente dell’ANCI, Enzo Bianco aveva ipotizzato la possibilità , da parte dei Comuni, di acquisire quote di capitale della Cassa Depositi e Prestiti e, nella sua apprezzata attività , ha saputo garantire, a parità di tasso in tutta Italia, le provviste necessarie a garantire gli investimenti degli Enti Locali.
Per altro, ha rilevato l'on. Giuseppe Torchio presidente di Anci Lombardia e della Consulta nazionale dei piccoli Comuni - i comuni italiani sono i più dinamici a livello europeo negli investimenti, con un grado di solvibilità elevatissimo e nel rispetto dei parametri del patto di stabilità , come opportunamente rilevato dalla stessa relazione della Corte dei Conti.
"In ogni caso - rileva il presidente Torchio - l'Anci ritiene che non si possano azzerare dall'oggi al domani meccanismi collaudati che da decenni hanno assicurato ai Comuni e agli enti locali efficienza e funzionalità . Bisogna inoltre far presente che sono stati introdotti limiti di accesso estremamente elevati - 100 mila euro - per l'accesso alla rinegoziazione dei mutui e anche questo costituisce un elemento estremamente penalizzante proprio per i piccoli Comuni. Anche per quanto riguarda la possibilità di rinegoziazione di tutti i mutui con un periodo di ammortamento di 25 o 30 anni si lamentava una soglia estremamente elevata delle condizioni di accesso, che di fatto impediscono l'utilizzo di tali prospettive ai Comuni di piccole e medie dimensioni. Analoghi discorsi valgono anche per il fondo di progettazione, strumento assai importante ma che ha visto l'introduzione di limiti che penalizzano ancora una volta i piccoli Comuni".